lunedì 19 maggio 2014

STAZIONE FERROVIARIA DI SAN SEVERO, ULTIMA FERMATA?

http://www.sannicandro.org/data/news/big_sansevero.jpgImpegnarsi attivamente come amministrazione comunale affinché la stazione ferroviaria ritrovi la propria degna classificazione, riqualificando anche le aree antistanti e promuovendo la collaborazione tra pubblico e privato, al fine di creare spazi commerciali per i turisti di passaggio. 
 
Questa è l'idea di Maria Anna Bocola per ridare dignità, ma soprattutto operatività, alla stazione ferroviaria cittadina che, nel corso degli anni, è stata praticamente ridotta al rango di fermata per lo più di treni regionali.

 Andando sul sito internet di Trenitalia e facendo una ricerca veloce sui treni che, ad esempio, da Milano giungono a San Severo, non sarà difficile notare che nessun Freccia Bianca prevede fermate in città (le più vicine sono quelle di Termoli e Foggia); bisogna sempre cambiare a Bologna Centrale per viaggiare su qualche Intercity e Intercity Notte, non sempre con fermata diretta in città ma a Foggia. E dopo le 21,15, ultima partenza del regionale delle Ferrovie del Gargano, è praticamente impossibile tornare a San Severo: bisogna attendere la mattina sucessiva per percorrere la distanza di trenta chilometri...

Eppure, se teniamo conto non solo degli abitanti di San Severo, ma anche di quelli delle cittadine dell'Alto Tavoliere, del Gargano nord e del Subappennino Dauno settentrionale, il bacino di utenza che la stazione ferroviaria potrebbe servire è di circa 200.000 persone.

San Severo è città d'arte, dobbiamo ricordarlo, con una vocazione turistica ancora tutta da esprimere, ma con forti potenzialità. Ma a cosa serve creare un indotto turistico e culturale se poi un turista ha difficoltà nel raggiungere la città con il treno? Non bisogna dimenticare che la stazione ferroviaria è snodo per il Gargano; con il periodo estivo alle porte, non sarà raro vedere bivacchi di turisti, italiani e stranieri, attendere diverse ore nei locali della stazione in attesa della coincidenza per Rodi Garganico o Calenella. 

E non dimentichiamo i pendolari che, ogni giorno, si recano a lavoro usando il treno, o tutti gli studenti universitari che tornano a casa durante le festività e non solo, o ancora tutti gli emigranti che non hanno mai rotto i legami con la loro terra, ma sono costretti troppo spesso a fare i conti con prezzi del biglietto esorbitanti, treni di scarsa qualità e non raramente in ritardo.

E i servizi? Non c'è un posto di Polizia Ferroviaria, non c'è un punto di informazione turistica, non esistono locali commerciali, il servizio taxi e bus di linea cittadini coprono l'essenziale. I locali dell'ex magazzino scalo merci sono abbandonati, come le due ex distillerie nei pressi della stazione, di cui una con tetti completamente in amianto da smaltire, che potrebbero diventare contenitori commerciali e culturali al servizio non solo dei turisti, ma anche della cittadinanza.

Il rilancio economico e turistico della città deve, pertanto, tenere conto dell'importanza strategica non solo per San Severo, ma per un territorio molto vasto servito dalla stazione ferroviaria; il rischio è un isolamento che non può di certo portare bene alle comunità locali. 


Giorgio Ventricelli
Addetto stampa
 






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