giovedì 15 maggio 2014

CULTURA, MOTORE ECONOMICO DEL SISTEMA ITALIA

Chiesa San Lorenzo. Foto Ventricelli.
La cultura è il petrolio dell'Italia. Non è il claim di una multinazionale del settore petrolifero, ma la conclusione del rapporto sulla cultura preparato per contro della Commissione Europea dalla Rete Europea degli Esperti sulla Cultura (Eenc).

L'Italia non ha una strategia nazionale per lo sviluppo culturale e creativo; invece di investire su questa risorsa che tutto il mondo invidia, nel Belpaese si continuano a tagliare gli investimenti nel settore (-35% tra il 2008 e il 2011).

Da Bruxelles proprio non riescono a capire perché un volano strategico e cruciale come la cultura non venga incentivato; questo, nonostante il settore produca il 3,3% del PIL dell'Unione Europea e il 3% dell'occupazione

L'Italia vanta di ospitare il 70% del patrimonio artistico mondiale: perché dunque non sviluppare una seria politica di incentivi, comunicazione e rilancio del settore, invece di investire ingenti somme in progetti faraonici troppo spesso vittime di infiltrazioni mafiosenella gestione degli, o in perenne stato di work in progress se non di abbandono? 

Secondo uno studio del 2012 della Fondazione Symbola e Unioncamere su occupazione e patrimonio culturale, la cultura vale il 5,4% della ricchezza prodotta, che equivale a 76 miliardi di euro, e impiega 1,4 milioni di persone (il 5,6% del totale degli occupati in Italia).


Se guardiamo all'intera filiera della cultura - l'industria culturale e creativa, il patrimonio storico-artistico, quello architettonico, le arti visive - il valore aggiunto prodotto dalla cultura raggiunge il 15% del totale dell'economia nazionale, con 4,5 milioni di persone impiegate (il 18,1% degli occupati in Italia).

E San Severo? Il 2 febbraio 2006 ha ottenuto il titolo di "Città d'Arte", concesso dalla Regione Puglia quale località simbolo del barocco della Puglia setentrionale, di scuola napoletana risalente al Settecento; ma non solo, la città ospita il teatro "Giuseppe Verdi", un centro storico purtroppo sempre più "affogato" nel bitume, ma in origine con pavimentazione in pietra bianca e nera, palazzi settecenteschi e ottocenteschi, una sinagoga nel "quarto ebrei", le antiche mura difensive inglobate in abitazioni private, ma in certi punti ancor visibili dalla strada, epigrafi romane come le scene del gladiatori sotto il campanile della chiesa di San Giovanni Battista, ipogei, il Museo dell'Alto Tavoliere, il Museo Diocesano.

Eppure, non un solo cartello è mai stato posto agli ingressi della città per ricordare il titolo di città d'arte...

«San Severo è una città d’arte e come tale deve dare la possibilità agli artisti, soprattutto quelli giovani e alle prime armi, di esprimere la loro arte fatta di passione, sofferenza, abnegazione, inventiva e sacrificio – dice Maria Anna Bocola a latere dell'inaugurazione della mostra Point Of View Of Woman, organizzata presso il Comitato elettorale Francesco e Fabiola Ventricelli, che continua – iniziative come questa sono lodevoli e meritano supporto non solo morale ma tecnico e logistico da parte sia dell’amministrazione comunale, sia dei privati cittadini, perché attraverso l’arte c’è una crescita tanto personale quanto collettiva dell’intera comunità».


Giorgio Ventricelli
Addetto stampa



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