«La salute è un diritto per tutti. Ascoltare gente che non ha la possibilità economica o di qualcuno che la possa accompagnare a farsi curare è uno smacco alla democrazia - dichiara Maria Anna Bocola, che lancia un'idea per far fronte a questa impellente necessità - abbiamo pensato ad un taxi sociale da mettere a disposizione di chi ne ha bisogno».
L'iniziativa ha già riscosso successo in molte città d'Italia, in cui il servizio di accompagnamento e assistenza sociale è gratuitamente offerto ai cittadini meno abbienti, con problemi motori, diversamente abili e anziani.
E se il taxi sociale fosse elettrico? Avrebbe sicuramente una doppia finalità: offrirebbe un servizio di pubblica utilità sociale e, al tempo stesso, promuoverebbe la mobilità sostenibile ad impatto zero sull'ambiente.
Il taxi sociale elettrico è un investimento che il Comune può sostenere e che avrebbe diversi vantaggi, non solo sociali e ambientali, ma anche economici per le casse della pubblica amministrazione.
Le auto elettriche infatti possono percorrere con pochi euro di ricarica molti chilometri;
non emettono e non disperdono agenti inquinanti in atmosfera; sono
silenziose; possono circolare nelle ztl e durante le giornate di targhe
alterne o di blocco totale del traffico; il bollo non si paga per i
primi cinque anni successivi all’immatricolazione (ma in Piemonte e
Lombardia l’esenzione è perpetua) e dal sesto anno è prevista una
riduzione del 75%; l’assicurazione può arrivare a costare anche il 50%
in meno di quella delle vetture tradizionali; hanno costi di
manutenzione meccanica contenuti.
Giorgio Ventricelli
Addetto stampa
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